mercoledì 2 febbraio 2011

POL- Upi: il centrodestra (in vantaggio) punta alla presidenza

Con le ultime elezioni amministrative la geografia politica delle province è notevolmente cambiata. Se è vero infatti che in regioni “rosse” come l’Emilia, la Toscana, l’Umbria e la Basilicata il centrodestra espugna solo Piacenza, è vero anche che nelle Marche si afferma a Ascoli e Macerata. In Abruzzo si è verificato un vero e proprio cappotto: 3 a 0 in attesa che in autunno si esprimano gli abitanti della provincia dell’Aquila colpiti dal terremoto. Al Nord invece risulta evidente la forza dell’alleanza “verde azzurra” Pdl-Lega e la debolezza del Pd che al ballottaggio vince solo a Rovigo, Alessandria e Torino ed in totale attualmente governa solo in 8 province nelle regioni: Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli. Nelle isole resta l’esiguo vantaggio del centrodestra che spadroneggia in Sicilia, ma non in Sardegna dove non si è votato e il centrosinistra governa 7 province su 8. Al Sud c’è da registrare il sorpasso del centrodestra in Campania dove ora il Pdl governa 3 province su 5 ed una, Caserta, governata dal centrosinistra è stata commissariata. Anche in Puglia il centrodestra mette la freccia vincendo nella nuova provincia di Barletta-Andria-Trani, confermandosi a Lecce ed espugnando Bari.
In definitiva, dopo la vittoria della coalizione Pdl-Lega in 34 province, il numero complessivo delle province amministrate dal centrodestra è salito a 55. Il Pd invece ha perso 23 province ed è riuscito a confermarne 28. Se si considerano le province già in possesso del Pd e la provincia di nuova istituzione di Fermo, vinta da una lista di Sinistra e Libertà, il centrosinistra si ferma a 52 consigli provinciali amministrati. Restano fuori da questo conteggio le province autonome di Trento e Bolzano da sempre governate dall’SVP in alleanza con il centrosinistra e la provincia di Aosta guidata dall’Union Valdotaine, partito autonomista che alle ultime europee si è alleata col centrodestra, ma che tradizionalmente è stato sempre alleato col centrosinistra. I nuovi rapporti di forza potrebbero dunque consentire al Pdl di eleggere per la prima volta il nuovo presidente dell’Upi, l’Unione delle province italiane, qualora una delle tre province autonome si esprimesse a suo favore. In caso contrario, se tutte e tre le province autonome dovessero schierarsi con quelle governate dal centrosinistra, si determinerebbe una situazione di stalle. (spk)

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