domenica 6 febbraio 2011

POL - Pd, Civati: Bersani teme primarie con Vendola

Roma, 13 gen (Il Velino) - “Per una volta spero sinceramente di sbagliarmi e che questa linea, nella quale faccio davvero fatica a riconoscermi, si riveli quella 'giusta'. Perché se è quella 'sbagliata', temo che saranno guai”. Si conclude così la nota in cui Giuseppe Civati spiega sul suo blog le ragioni del suo giudizio critico sul dibattito di oggi in Direzione. “Non c'è più – spiega il rottamatore del Pd - il Nuovo Ulivo di cui Bersani parlò nella lettera di questa estate. Non c'è alcuna relazione particolare con Di Pietro e Vendola, rispetto a quella che si potrebbe costruire con il Terzo Polo”. “C'è chi dice che Vendola e Fini sono alleati eventuali, sullo stesso piano, come lo erano - in tempi molto diversi, per altro - Bertinotti e Dini (una consonante di differenza). Secondo me, - continua Civati - se posso, non è vero (i nostri elettori, quasi nessuno, la pensa così) ed è anche molto pericoloso, perché da questa posizione è molto difficile "tornare indietro". “Se - prosegue il giovane consigliere regionale lombardo - Casini e Fini non ci dovessero stare o se non riuscissimo a costruire l'alleanza con loro, la coalizione di centrosinistra più classica arriverebbe sfinita alle elezioni e apparirebbe come una soluzione di ripiego. Non che non capisca, insomma, la ragione di un'interlocuzione con il Terzo Polo, ma continuo a sconsigliare al Pd di perderci l'anima e di trovare, sul punto, una misura e un equilibrio”.

Non manca poi l’affondo sulla posizione assunta da Bersani in merito alle primarie: “Sarebbe più sincero dire che in caso di estensione della coalizione verso il Terzo Polo non si faranno (e forse qualcuno sta pensando di non farle in ogni caso, o di non farle più di coalizione, come lo stesso Bersani ha sostenuto in passato, ma di tornare a primarie di partito)”. Secondo Civati il Pd avrebbe più paura delle primarie di coalizione che delle elezioni anticipate e perciò ironicamente consiglia al partito di “inserire nel proprio Statuto un articolo che dice: ‘Non può partecipare alle primarie chi si chiama Vendola di cognome e Nicola di nome (Nichi per gli amici e, soprattutto, per i compagni)’. In verità, non si capisce davvero perché il Pd non sia convinto di vincerle, le primarie, con un suo candidato, magari con lo stesso Bersani. Per me è un mistero, ma sono sicuramente io a sbagliarmi”. “Non c'è nessuna polemica da parte mia, - prosegue Civati - solo un po' di delusione nei confronti di una direzione che doveva essere risolutiva”. Il “rottamatore lamenta il fatto che Bersani abbia presentato una proposta di riforma di legge elettorale “senza specificare chi è d’accordo con questa impostazione”. Civati infine mette in evidenza che “l'esigenza di cambiamento che attraversa la società italiana va rappresentata con un profilo politico netto e preciso, con un forte progetto culturale, per 'andare oltre' B, come Bersani ripete spesso, riprendendo inconsapevolmente un nostro slogan di qualche mese fa. Il Pd dovrebbe fare così, rappresentare questo punto di vista. Un'esigenza ancora più forte in vista di alleanze dai contorni sempre più sfumati. Talvolta impalpabili”.
 
(spk) 13 gen 2011 19:19

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