Roma, 3 gen (Il Velino) - “Ad un certo punto siamo apparsi ringhiosamente antiberlusconiani, laicisti con ammiccamenti ribaltonisti”. Così Pasquale Viespoli, capogruppo del Fli in Senato, intervistato dal Corriere della Sera, ha fatto autocritica sulla linea seguita finora dal partito del presidente della Camera. “Non faccio personalismi – precisa, riferendosi a Bocchino – però è vero che una certa linea aggressiva, non dialettica ma antagonista, non ha determinato un esito positivo della vicenda politica. La linea della contrapposizione – spiega Viespoli -, fino alla rottura, non è passata sul piano parlamentare, ma soprattutto non è passata sul piano dell’opinione pubblica. Siamo sembrati antiberlusconiani, cosa che non siamo”. Il capogruppo finiano ha poi spiegato l’atteggiamento del Fli sulla vicenda della riforma dell'università: “abbiamo dato il nostro contributo all’approvazione della riforma, considerandola un punto di partenza e non di arrivo e indicando un vero e proprio programma di politica culturale”. Per quanto riguarda il nascente terzo polo: “Alla ripresa dei lavori ci sarà un coordinamento dei parlamentari che fanno capo a questa aggregazione. Non parlerei di terzo polo, che suona male: anche perché mancano gli altri due”. Il Fli, che nascerà il 14 con un’assemblea costituente e non con il solito congresso di partito, sarà “un soggetto politico, una forza aperta e lontana dalle vecchie forme organizzative”, ha concluso Viespoli.
(spk) 3 gen 2011 10:24
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