domenica 6 febbraio 2011

POL - Pd, Bersani non convince i giovani

Roma, 25 ott (Il Velino) - “L’incontro non è riuscito perché è troppo impostato, c’è troppa retorica e troppo spettacolo e troppo poco incontro con i giovani. Di fatto è stato uno spettacolo”. Così Marta, una militante dei Giovani democratici di Ostia, ha descritto  al VELINO l’incontro voluto da Pierluigi Bersani con i dirigenti del movimento giovanile del partito che si è svolto lunedì a Roma presso il tempio di Adriano a distanza di un anno  esatto dalle primarie che lo hanno eletto segretario.
Bersani in sostanza incontra i giovani ma, nonostante gli applausi della platea, non riesce a conquistarli soprattutto quando parla della Fiat ed il rapporto coi sindacati. “Sulla Fiat e su Marchionne - ha continuato Marta - Bersani è stato poco chiaro. Sicuramente la sua posizione è la più democratica perché non legata a un concetto dei lavoratori e del lavoro troppo legata al passato però di fatto non ha mai presa una posizione concreta. La posizione di Vendola invece è più chiara” ma come leader del centrosinistra “c’è da chiedersi se Vendola sia in grado di non rimanere ancorato a vecchi modelli e a vecchi archetipi che talvolta ritornano quando parla”.
Di diversa opinione è Niccolo, dei giovani democratici romani, che capisce “le pulsioni che vengono da una certa parte del partito un po’ verso la Cgil, un po’ verso la Cisl” ma “un partito non può porsi in modo così netto con un sindacato o con un altro anche perché deve mantenere una certa indipendenza, dal momento che il partito ha due anime.  Bisogna trovare una sintesi e apprezzo che Bersani stia dando un’idea di lavoro indipendente dai sindacati”. Quando però poi gli si domanda se lui sarebbe andato in piazza con la Fiom la risposta diventa più articolata. “Personalmente in piazza ci sarei andato, - ha spiegato Niccolò - da leader del Pd no, quindi Bersani secondo me ha fatto bene così”. E poi spiega la bocciatura di Vendola come leader del centrosinistra: “Vendola, avendo posizioni un po’ più radicali, si preclude un dialogo con un’area che nel Paese è determinante e poi è difficile governare e soprattutto vincere. Bisogna trovare una sintesi”.
Un’altra voce critica verso l’incontro di lunedì viene da Fabrizio, un giovane proveniente da Palermo: “Penso che sia importante che anche in altre organizzazioni un segretario si sieda con i giovani e provi a ragionare con loro. Poi secondo me i tempi, modi e qualità degli interventi del pubblico e delle risposte possono essere diversi e migliori. Questo tipo di dibattito può essere più frequente e meno selezionata la platea e questo tipo di iniziative dovrebbero avvenire più spesso e con più persone”. E a questo proposito sulla situazione del Pd nella sua regione, Fabrizio spiega che: "l dibattito non deve essere garantito solo col segretario ma deve essere garantito in ogni luogo, in ogni regione, in ogni città ci sia la stessa possibilità di confronto con i dirigenti, senza bypassare i livelli regionali e locali. Non tutto il Pd siciliano ha approvato l’appoggio al governo Lombardo, ci si è divisi e poi i consiglieri regionali hanno deciso”.
Sulla decisione del Pd di non partecipare alla manifestazione della Fiom il giudizio di Fabrizio è ancora più netto: “o sto dalla parte della Fiom però capisco che ci sono anche altre esigenze e sensibilità nel partito. Non è stato bello vedere che alla manifestazione della Fiom non ci fosse una sola bandiera del Pd. Sarebbe giusto parlarne di più di queste cose. Prima di sapere cosa ne pensa Bersani sarebbe giusto sapere cosa ne pensano le persone che questo partito lo vivono e lo votano e lo amano”. Infine c’è Mario, dirigente romano dei Giovani democratici, che inizialmente commenta positivamente il confronto ma quando si è trattato di intervenire sulla Fiat e su Marchionne è stato evasivo: “Insomma, sulla Fiat mi ha convinto in alcune cose e in altre no”.


 
(spk) 25 ott 2010 20:45

Nessun commento:

Posta un commento