domenica 6 febbraio 2011

POL - Tensioni nell'Udc, espulso un deputato: Mannino: Partito padronale

Tensioni nell'Udc, espulso un deputato: Mannino: Partito padronale
Roma, 15 set (Il Velino) - Giornata convulsa per l’Unione di Centro. Le dichiarazioni del deputato Michele Pisacane hanno gettato lo scompiglio dentro il partito. Su ‘Repubblica’ l’onorevole campano aveva espresso la sua disponibilità a votare la fiducia al governo, nello stesso tempo però il deputato aveva sottolineato di voler restare dentro l’Udc ma aveva aggiunto che se Casini “mi caccia dal partito io guardo altrove. Se non mi caccia, io non guardo". A pensare ad una sua “cacciata” è stato Lorenzo Cesa che non ha digerito queste dichiarazioni che “recano gravi danni all’immagine del nostro partito”. “''Ho aspettato fino alle ore 16 - ha spiegato Cesa nella lettera spedita al presidente della commissione dei probiviri - una smentita dell'interessato che non è arrivata. Nel mio ruolo di Segretario nazionale, Vi chiedo pertanto di considerare ogni eventuale provvedimento in merito, compresa l'espulsione dal partito''. Già in mattinata il segretario dell’Udc aveva ricordato ai ‘ribelli’ la posizione ufficiale del partiti: “Non siamo interessati a fare da stampella o da strapuntino al governo. Noi abbiamo dato la possibilità a Berlusconi di varare un governo di responsabilità nazionale insieme all’opposizione responsabile” e perciò “chi vuole aderire al Pdl può benissimo farlo, ma in passato, abbiamo visto la fine che ha fatto chi ha preso questa decisione (ad esempio Pionati, Baccini o Giovanardi, ndr)”. Anche Ferdinando Adornato su ‘Affaritaliani.it ‘ è poi intervenuto sulla minoranza interna capeggiata dai ‘siciali’ e ha spiegato che “ci sono due possibilita': o siamo di fronte a un episodio di dissenso interno e allora non esistono problemi, perche' il nostro e' un partito abituato alla discussione; oppure si tratta di un progetto politico diverso, ma in quel caso noi, comunque, non cambiamo la nostra linea che si e' rivelata vincente negli ultimi due anni". Sulla posizione assunta da Saverio Romano il fondatore di Liberal ha detto: “credo si tratti di una normale dialettica interna al partito. Se cosi' non fosse, se c'e' l'idea da parte loro di andar via, ne discuteremo in ogni caso dopo l'intervento di Berlusconi alla Camera". Quindi si aspetta il 28 settembre per la resa dei conti? "Il tempo ci aiutera' a capire di cosa stiamo parlando. Non siamo un partito azienda e ci sta bene la discussione sulla linea politica, io pero' penso che sia stato commesso un errore di tempistica". In che senso? "Protestare adesso, mentre e' in corso la caccia all'uomo da parte di Berlusconi e Nucara, significa destare sospetti e malignita'. E cio' va a scapito anche degli interessi e delle legittime posizioni della minoranza". E se invece i "siciliani" covassero il desiderio di fare i transfughi e avessero dunque un altro progetto politico? "Mah, non so - risponde Adornato -. Ho sentito parlare di questa storia della Dc di Pizza. Non so bene cosa sia. In ogni caso hanno comunque scelto il momento sbagliato perche' adesso siamo in clima di compravendita". È giunta poi immediata la replica dello stesso Saverio Romano secondo cui Adornato non ha compreso “chi, come e perche', nel partito abbia espresso dissenso sulla linea politica". "Nonostante cerchi di ridurre il tema ad una questione regionale il tema e' politico e nazionale. Del resto – ha spiegato Romano - non ho mai parlato a nome di alcuno, nemmeno dei siciliani, anche se tra di loro tanti la pensano come me e condividono la mia posizione. Ho espresso le mie idee in una sede propria di partito, con la chiarezza e con i toni che mi sono propri. Per quanto riguarda i tempi posso dire che, ad uno di questi giorni, ho preferito questo giorno". In serata il deputato Calogero Mannino, indicato come uno dei transfughi pronti ad entrare nel gruppo di Nucara, ha dichiarato: “Voglio proprio vedere come fara' Casini senza i nostri voti. Senza il 12 per cento dei consensi dell'Udc siciliano Casini non siederebbe nemmeno in Parlamento - ha aggiunto l'ex ministro - Casini non si rende conto di non essere lui ma Fini l'ago della bilancia per le eventuali dimissioni del premier''. Per Mannino ''l'Udc si sta dimostrando al pari degli altri un partito padronale, e non democratico''.
 
(spk) 15 set 2010 19:41

Nessun commento:

Posta un commento