domenica 6 febbraio 2011

POL - Pd, Bersani insiste: Governo di transizione, non esiste piano B

Pd, Bersani insiste: Governo di transizione, non esiste piano B
Roma, 1 dic (Il Velino) - "Noi crediamo che questa situazione politica generi instabilita', che non si possa andare avanti. Chiediamo che il governo si dimetta e che, nel solco della Costituzione, vada al Quirinale. E l'11 dicembre saremo in piazza a chiedere a gran voce che ci si liberi e si liberi l'Italia da tutto questo". È quanto sostiene Pier Luigi Bersani, interpellato dai giornalisti, nel corso di una manifestazione del settore edile in piazza Montecitorio. “L'unica via d'uscita alla crisi politica – ha proseguito il segretario del Pd - e' un governo di transizione. Non esiste il piano B, stiamo parlando del piano A. Non possiamo prendere alla leggera l'ipotesi di stare in ballo un anno con la situazione che c'e' a fare delle elezioni 'Berlusconi si' Berlusconi no". Sulla possibilità che Udc e Fli presentino una mozione di sfiducia comune, Bersani è stato chiaro: “I segnali di fumo li lasciamo ad altri, noi abbiamo presentato una mozione di sfiducia per vedere chi e' pro e chi e' contro". Nel Pd intanto il presunto asse “D’Alema-Veltroni” e il “caso Latorre-Vendola” continuano a creare dibattito e a innescare distinguo. Secondo un’indiscrezione del Corriere della Sera, ieri sera Nichi Vendola conversando con alcuni parlamentari del Pd avrebbe detto: “Latorre ha detto una verità vhe è passata quasi inosservata: ha aperto a me e ha ammesso che il progetto del Pd è fallito. Ora ci saranno delle contromosse: D’Alema e Veltroni, per esempio, che sono lontanissimi, hanno però due obiettivi identici: fare fuori me e Bersani. Ma l’importante è restare tranquilli, non farsi prendere da questi giochi del ceto politico”. Chi invece continua a credere nel Pd, almeno a parole (sempre secondo il Corriere ieri è stato visto parlare con Pier Ferdinando Casini) è Beppe Fioroni, stamane intervistato da SkyTg24: “Il Pd è uno solo, quello che abbiamo voluto costruire nel 2008, e abbiamo il dovere di renderci conto che il Pd ha due emergenze. La prima è rilanciare l'orgoglio del grande progetto politico che abbiamo messo in piedi; il secondo aspetto invece è che, quando le cose non vanno, non dobbiamo mettere a tema la politica dello struzzo che mette la testa sotto la sabbia. Nessuno di noi vuole regalare le nostre divisioni alla destra; il nostro imperativo è non regalare un'altra volta l'Italia a Berlusconi". Mentre sulla sorte di Bersani, Fioroni ha chiarito che”quando si perdono le primarie o le elezioni non bisogna prendersela con i cittadini o con lo strumento delle primarie e far finta che tutto va bene. Serve invece cambiare linea, progetto e idee. Cambiare segretario non è all'ordine del giorno". Un veltroniano come il senatore Giorgio Tonini ribadisce che il Movimento democratico ''crede ancora in un Pd riformista. Se si abbandona la via maestra privilegiando il tema delle alleanze ci troveremo a discutere di chi rincorrere invece che essere rincorsi''. “Vendola – conclude Tonini - pensa all'unita' della sinistra mentre noi abbiamo creato il Pd per l'unita' dei riformisti''.
 
(spk) 1 dic 2010 13:44

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