Roma, 16 dic (Il Velino) - Il battesimo del terzo Polo promosso da Gianfranco Fini, Pier Ferdinando Casini, Francesco Rutelli con Mpa, liberali e liberaldemocratici all'indomani della bocciatura della mozione di sfiducia al governo non sembra preoccupare il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Le ricostruzioni dei giornali sono tutte concordi sul giudizio del premier sui ‘terzopolisti’. Durante il vertice di ieri sera della maggioranza a Palazzo Grazioli, il Cavaliere è tornato a parlare del neonato "Polo della nazione" dicendo che “non ha possibilità di futuro” e che soprattutto non esiste nell'elettorato. E che l'alleanza tra Casini e Fini, andrà a danno del presidente della Camera, che sarà destinato a essere un co-protagonista e lentamente a sparire. Ieri Fini e Casini, all’Hotel Minerva, hanno cercato di serrare i ranghi. Come ha sintetizzato il presidente Udc Rocco Buttiglione citando la frase di Benjamin Franklin al Congresso continentale ‘O stiamo tutti insieme o ci impiccano uno per uno’. La convinzione espressa da Berlusconi che il sostegno al governo crescerà perché altri parlamentari si aggiungeranno allo schieramento che ha votato la fiducia, si fa sempre più reale. E a farne le spese sarà in particolare la formazione di Futuro e Libertà se è vero, come afferma l’ex colomba Fli Silvano Moffa, che molti altri in Fli la pensano come lui sul fatto che sia necessario creare un'area di responsabilita' politica di sostegno al governo. Le attenzioni di Berlusconi puntano poi sull’area cattolica. L'idea che si fa strada è la possibilità che oltre gruppo di 'responsabili' eletti con l'opposizione, ma ora entrati in maggioranza, possa nascere un gruppo 'pro-life' inl Parlamento che faccia, attorno a Moffa, da catalizzatore di quei deputati cattolici che vogliano fare del sì alle leggi a difesa della vita, dal concepimento alla morte naturale, la cifra della loro azione politica. Per questo il leader Udc Casini ha impresso il suo marchio all’operazione che ha portato ieri alla nascita ufficialmente del “Polo della nazione” (anche se il nome è ancora da stabilire in modo definitivo): “Basta con le uscite stonate e le provocazioni – avrebbe detto Casini ai finiani - noi saremo una forza responsabile che sceglie come muoversi su ogni provvedimento”.
Concetti messi nero su bianco nel comunicato congiunto: “Per noi - si legge nella nota dei terzopolisti - è necessario operare per il bene dell’Italia e per una autentica coesione nazionale. Si è deciso di avanzare, con questo spirito, proposte per il futuro del Paese e di esercitare un ruolo di opposizione responsabile, pronta a confrontarsi su eventuali provvedimenti che vadano incontro agli interessi generali degli italiani, a partire da quelli economico-sociali e dalle grandi riforme che servono al Paese. Entro il mese di gennaio i parlamentari si riuniranno in assemblea per individuare le modalità organizzative della loro azione e per presentare al Parlamento e al Paese le priorità programmatiche su cui si auspica un positivo confronto con il governo e con le altre forze di opposizione responsabile”.
“Chi pensava che dopo la compravendita dei giorni scorsi il terzo Polo si sarebbe disgregato dovra' rendersi conto che ''noi siamo la speranza, ed e' il destino di Berlusconi ad essere precario''. Ha detto il leader dell'Api, Francesco Rutelli, arrivando a Bruxelles ad una riunione dell'Alde, i liberali europei. "C'e' grande spazio nel Paese per una terza forza alternativa a questo sistema politico – ha aggiunto Lorenzo Cesa -. Un'area della responsabilita', della concretezza e del buonsenso, alternativa al Pdl e anche alla sinistra, perche' con Di Pietro che incalza e Sel in crescita, il Pd sta spostando l'asse della sua politica a sinistra". Ma per il capogruppo Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto: "Al di la' del lancio giornalistico effettuato con grande perizia e cura - dice -, rimane il fatto che il Polo della Nazione e' una Babele di voci. Il cosiddetto Terzo polo infatti e' un crogiuolo di contraddizioni: esso mette assieme gli ultra radicali con gli iper-moderati, gli ultra laicisti con gli integralisti, i laici e i cattolici, gli amici di Di Pietro e i garantisti: insomma, una somma eterogenea di posizioni opposte destinata ad implodere da sola". “Salutiamo con favore che Casini ha imposto un abbassamento dei toni”. Il Guardasigilli, Angelino Alfano, apprezza il ruolo del leader Udc nel Polo della Nazione che “ha imposto un abbassamento dei toni” a differenza di “Fli che arriva al terzo polo con un antiberlusconismo violento. Casini -spiega Alfano - non ha questo tono”. Per il ministro degli Esteri Franco Frattini il terzo polo sarà positivo se servirà a contenere e limitare “l’estremismo anti-berlusconiano”. “A mio avviso - ha detto Frattini - è un’iniziativa che può avere due direzioni. La prima quella di contenere e limitare gli estremismi antiberlusconiani, rivolgendosi anzi in modo dialogante alla maggioranza che esce riconfermata dal voto di fiducia”. In alternativa, “la seconda direzione sarebbe quella di una coalizione di coloro che volevano mandare a casa Berlusconi e non ci sono riusciti. Io spero che prevalga la prima opzione”. Sul neonato nuovo polo è secco il commento del direttore di 'Avvenire' Marco Tarquinio: "Dopo la stagione dei due pasticci - scrive Tarquini sul quotidiano della Cei - non c'e' bisogno di un terzo pasticcio, ma di un 'di più', di un'azione convincente che indichi una volonta' e una prospettiva diverse".
Concetti messi nero su bianco nel comunicato congiunto: “Per noi - si legge nella nota dei terzopolisti - è necessario operare per il bene dell’Italia e per una autentica coesione nazionale. Si è deciso di avanzare, con questo spirito, proposte per il futuro del Paese e di esercitare un ruolo di opposizione responsabile, pronta a confrontarsi su eventuali provvedimenti che vadano incontro agli interessi generali degli italiani, a partire da quelli economico-sociali e dalle grandi riforme che servono al Paese. Entro il mese di gennaio i parlamentari si riuniranno in assemblea per individuare le modalità organizzative della loro azione e per presentare al Parlamento e al Paese le priorità programmatiche su cui si auspica un positivo confronto con il governo e con le altre forze di opposizione responsabile”.
“Chi pensava che dopo la compravendita dei giorni scorsi il terzo Polo si sarebbe disgregato dovra' rendersi conto che ''noi siamo la speranza, ed e' il destino di Berlusconi ad essere precario''. Ha detto il leader dell'Api, Francesco Rutelli, arrivando a Bruxelles ad una riunione dell'Alde, i liberali europei. "C'e' grande spazio nel Paese per una terza forza alternativa a questo sistema politico – ha aggiunto Lorenzo Cesa -. Un'area della responsabilita', della concretezza e del buonsenso, alternativa al Pdl e anche alla sinistra, perche' con Di Pietro che incalza e Sel in crescita, il Pd sta spostando l'asse della sua politica a sinistra". Ma per il capogruppo Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto: "Al di la' del lancio giornalistico effettuato con grande perizia e cura - dice -, rimane il fatto che il Polo della Nazione e' una Babele di voci. Il cosiddetto Terzo polo infatti e' un crogiuolo di contraddizioni: esso mette assieme gli ultra radicali con gli iper-moderati, gli ultra laicisti con gli integralisti, i laici e i cattolici, gli amici di Di Pietro e i garantisti: insomma, una somma eterogenea di posizioni opposte destinata ad implodere da sola". “Salutiamo con favore che Casini ha imposto un abbassamento dei toni”. Il Guardasigilli, Angelino Alfano, apprezza il ruolo del leader Udc nel Polo della Nazione che “ha imposto un abbassamento dei toni” a differenza di “Fli che arriva al terzo polo con un antiberlusconismo violento. Casini -spiega Alfano - non ha questo tono”. Per il ministro degli Esteri Franco Frattini il terzo polo sarà positivo se servirà a contenere e limitare “l’estremismo anti-berlusconiano”. “A mio avviso - ha detto Frattini - è un’iniziativa che può avere due direzioni. La prima quella di contenere e limitare gli estremismi antiberlusconiani, rivolgendosi anzi in modo dialogante alla maggioranza che esce riconfermata dal voto di fiducia”. In alternativa, “la seconda direzione sarebbe quella di una coalizione di coloro che volevano mandare a casa Berlusconi e non ci sono riusciti. Io spero che prevalga la prima opzione”. Sul neonato nuovo polo è secco il commento del direttore di 'Avvenire' Marco Tarquinio: "Dopo la stagione dei due pasticci - scrive Tarquini sul quotidiano della Cei - non c'e' bisogno di un terzo pasticcio, ma di un 'di più', di un'azione convincente che indichi una volonta' e una prospettiva diverse".
(chi/spk) 16 dic 2010 13:07
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