mercoledì 2 febbraio 2011

LE FUTURE GEOMETRIE POLITICHE- 2007

La politica non va mai in vacanza in Italia, lavora anche in estate, in attesa di un autunno che si preannuncia caldissimo. Le acque nel governo sono sempre agitate da un’ala sinistra che vuole tassare le rendite finanziarie e un’ala riformista che attende il suo leader naturale: Walter Veltroni. Le primarie del 14 ottobre dovrebbero portare ad una sua elezione plebiscitaria che per lui potrebbe essere un’arma a doppio taglio. Walter ne è consapevole e perciò da un lato si costruisce la vittoria, annunciando un elenco di 500 personalità dell’economia, della cultura e dello spettacolo pronte ad appoggiarlo, ma dall’altro invita i suoi sfidanti ad “evitare i toni da talk show”. Sa che il Partito democratico sarà condizionato anche dalle correnti dielline che appoggiano Rosy Bindi ed Enrico Letta e non può permettersi di guidare un partito diviso ancor prima che sia nato.
Berlusconi, invece, ha lanciato l’esca mediatica MVB, Michela Vittoria Brambilla per sorprendere gli avversari e confondere gli alleati. Il Pdl, Partito delle Libertà è nato, anche se nessuno lo vuole e lui lo nega. “La firma dal notaio?Una montatura giornalistica…”, ma la “sura Brambilla” esce allo scoperto e ammette: “Ho depositato il simbolo il sei agosto su mandato di Berlusconi”. “L’ho fatto solo per cautelarmi” è l’immediata precisazione di Silvio che serve a tranquillizzare il furente Bossi, desideroso di uno sciopero fiscale che non convince gli alleati. Alleanza Nazionale non vuole restare al palo, dopo l’uscita dal partito di vari protagonisti della “svolta di Fiuggi”: i centristi Domenico Fisichella e Publio Fiori prima, e “i duri e puri” Francesco Storace e Teodoro Buontempo dopo. An da un lato boccia l’idea dello sciopero fiscale, ma annuncia che scenderà in piazza contro il governo anche da sola, e dall’altro Alemanno, si incontra con Tremonti e Bossi per l’elaborazione del nuovo programma.
All’appello manca  l’UDC che punta al centro e lavora in sordina per ridare vita alla “balena bianca”. Casini ha capito che Berlusconi non vuole mollare la leadership del centrodestra e spera di accrescere il suo peso specifico nel panorama politico italiano riunendo in un unico calderone Mastella, Fiori, Pizza e Rotondi. Con un sistema elettorale alla tedesca ed un elettorato potenziale del 10%, potrà dettare legge  ai due futuri megapartiti (Pd e Pld), centrando il suo obiettivo: escludere dalle future alleanze politiche la “cosa rossa” di Diliberto e Mussi a sinistra, e la Lega di Bossi a destra.
In questo scenario tutto è possibile, ma solo due sono gli avvenimenti più probabili, la caduta del governo sui temi fiscali e l’elezione di Veltroni a leader del Partito Democratico. Il resto è fantapolitica…oppure no?

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