Roma, 19 lug (Il Velino) - “Non sono d’accordo sulla parificazione. Giuliani fu una vittima, senza alcun dubbio, ma definirlo ‘eroe ragazzino’ lo trovo, francamente, un abuso’. Perché? ‘Perché crea una melassa della memoria. Falcone e Borsellino furono massacrati dalla mafia che combattevano da una vita con efficacia e intransigenza”. Così Luciano Violante, intervistato dal “Corriere della Sera”, critica le parole di Nichi Vendola che ha lanciato la sfida per la leadership del centrosinistra dichiarando di voler “vincere per le donne e gli eroi dei nostri giorni come Falcone, Borsellino e Carlo Giuliani”, “l’eroe ragazzino”, ucciso quando “una generazione perse l'innocenza e fece i suoi conti con la morte”. “Carlo Giuliani – spiega Violante - manifestava contro il G8 e fu ucciso da un carabiniere, che si riteneva, a torto o a ragione, minacciato. Due impegni totalmente diversi”. Secondo l’ex presidente della Camera “Vendola è un dirigente bravo, capace e di lungo corso. Questa volta, però, ha commesso un errore che va corretto subito” perché “quando si affastellano fatti diversi si fa un torto a tutti” e se è vero che nei giorni del G8 di Genova “sono accadute cose inaccettabili” costruire attorno a Giuliani “una figura eroica è un inseguimento dei sentimenti senza insegnare a distinguere”. Vendola però oltre a definire il “pantheon” dei suoi eroi, ha concluso gli Stati generali delle sue “fabbriche”, “lanterne che illuminano gli angoli bui dell'esistente”, affermando di voler sparigliare le carte nel centrosinistra e raggiungere due obiettivi: “il primo è l'indispensabilità di un metodo democratico che si sottrae alle nomenclature di partito; il secondo è portare nell'arena la domanda di una buona politica. Non c'è buona politica che possa prescindere da un discorso sul buio e sulla luce”.
Nessun commento:
Posta un commento