Roma, 23 set (Il Velino) - "Nella riunione di oggi bisognava valutare la posizione del segretario. Avremmo votato contro se si fosse demonizzato il nostro documento. Ciò non è avvenuto e perciò Bersani si è meritato l'astensione". Così il senatore Stefani Ceccanti ha commentato al VELINO l'esito della direzione nazionale che il Partito democratico ha svolto oggi. Il senatore ha poi ribadito che le intenzioni dei veltroniani non sono quelle di "cambiare il segretario" ma di "voler modificare la linea politica" evitando le posizioni troppo "neofrontiste" o "vetero-centriste". L'ipotesi sempre più insistente, apparsa in questi ultimi mesi, di una candidatura di Casini a capo del centrosinistra, non appassiona il senatore democratico secondo cui il leader dell'Udc sarebbe comunque più tentato verso la "linea terzopolista" che verso un'alleanza col Pd. "Si deve rilanciare il Pd. Se i consensi saranno alti - ha concluso Ceccanti - non ci sarà bisogno di cercare un papa straniero e il candidato premier sarà il segretario del partito". In una nota su Facebook, ha inoltre spiegato che la consistenza della minoranza è maggiore di quella apparsa in direzione. "Oggi si è votato quando molti erano già andati via, contando solo gli astenuti" e perciò "per capire la quantità dell'area degli astenuti - ha spiegato Ceccanti - i criteri sono i seguenti. Le aree che si sono astenute sono quella di Marino che ha 22 membri, e l'area Veltroni-Fioroni-Gentiloni che ne ha 33 (circa una metà di Area Democratica), per un totale di 55. Ad essi vanno aggiunti, per sostanziale omogeneità di valutazioni, Parisi, Follini e Chiamparino per un totale di 58. I membri riportati nel sito sono 204, da cui però vanno sottratti Cacciari e Lanzillotta entrati nell'Api e Del Bono che si è dimesso. Si tratta quindi di 58 su 201, circa il 29 per cento".
(spk) 23 set 2010 20:48
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