Roma, 26 ott (Velino) - Pierluigi Bersani è il nuovo segretario del Partito democratico. Gli elettori del centrosinistra hanno decretato ieri il cambio della guida del partito attribuendo all’ex ministro del governo di Romano Prodi oltre il 50 per cento dei consensi, quota necessaria per non rimettere le sorti del partito a un nuovo pronunciamento dell’Assemblea nazionale. Il segretario uscente, Dario Franceschini, si sarebbe fermato al 34 per cento mentre l’outsider, il medico Ignazio Marino, avrebbe strappato il 15 per cento. Il nuovo segretario ha tracciato il profilo di un partito che, ha detto “sarà senza padroni, non di un uomo solo, ma di una squadra di protagonisti”. Bersani ha ribadito quanto affermato più volte in questi mesi, ossia che “gli iscritti e gli elettori non sono due razze diverse” e, infatti, se in termini percentuali il consenso per Bersani è rimasto pressoché invariato tra il voto del congresso (55 per cento) e quello delle primarie di ieri (52-53 per cento). Il neosegretario ha poi spiegato che il suo sarà un “partito di alternativa più che di opposizione” e ha rivolto ai candidati sconfitti “una parola di amicizia e di rispetto”. dai quali ha ricevuto congratulazioni e auguri per il lavoro che lo attende. I tre competitors hanno poi sottolineato il valore positivo della giornata elettorale: “Una prova di partecipazione che è andata oltre tutte le aspettative”, ha detto Franceschini, mentre Ignazio Marino parla di “ottimo risultato per la sua mozione”. Per D’Alema la vittoria di Bersani è “una scelta chiara” e “una svolta” e su questo viene criticato da Arturo Parisi che ha affermato: "Vedo che D'Alema esalta la chiarezza della scelta degli elettori. Chiarezza su che cosa? Il fatto che ce lo dica D'Alema è già una conferma dei timori della vigilia". Le stime parlano di circa tre milioni di votanti, una cifra simile a quella che ha incoronato Veltroni segretario, ma assai lontana dai 4 milioni che votarono leader del centrosinistra. Per quanto riguarda il voto a livello regionale i franceschiniani si possono consolare con la vittoria di Debora Serracchiani in Friuli Venezia Giulia e con la vittoria in Sicilia, unica regione dove Franceschini batte Bersani. Un altro sicuro dato è la vittoria del bersaniano Morgando in Piemonte.
(Francesco Curridori) 26 ott 2009 10:30
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