venerdì 4 febbraio 2011

POL - *Letta plaude a Fini: Dimostra di saper mettere sotto Berlusconi

Roma, 14 lug (Il Velino) - “E' la rivincita del Pd che ottiene un altro risultato dopo le dimissioni di Brancher ed è la rivincita di Fini che dimostra di poter mettere sotto politicamente Berlusconi più di quanto i ragionamenti sui numeri dei mesi scorsi lasciavano intendere". Così Enrico Letta a caldo ha commentato le dimissioni del sottosegretario Cosentino che al momento possono essere considerate l’unico punto di convergenza e unione tra le due correnti del Partito democratico. Secondo il capogruppo alla Camera Franceschini, invece, "il governo Berlusconi sta cadendo a pezzi” e “le dimissioni del sottosegretario Nicola Cosentino sono una "vittoria del Pd e delle opposizioni unite". Da Washington arriva al Tg2 anche il commento, dello stesso tenore, di Pierluigi Bersani: "La maggioranza è nei guai, questa è una vittoria netta dell'opposizione, del Pd e di tutte le opposizioni. Se poi - ha aggiunto il segretario del Pd - il partito di Berlusconi vuole farsi rappresentare in Campania da una figura come quella di Cosentino, questo lo lasciamo al giudizio degli elettori". Sul fronte interno permangono però ancora le divisioni tra ex diesse ed ex popolari che in questi giorni avrebbero dovuto riunire l’assemblea federale della Margherita. Assemblea che invece, secondo quanto dichiarato oggi dal liberal Enzo Bianco, è stata annullata, dopo vari contatti con esponenti dell’ex Margherita quali Marini, Franceschini, Bindi, Letta e Parisi. Al momento non si è giudicato, infatti, opportuno svolgere una tale riunione “perchè darebbe un segnale diverso dalla nostra intenzione". Da parte degli ex popolari non c’è il desiderio di “far rivivere la Margherita” né di rimettere in discussione la leadership di Bersani, ma evidenziare un disagio interno che nasce dal fatto che a livello locale "una parte dei vecchi Ds, con una politica fatta di tessere, stanno prendendo il controllo del partito, pur con una quota di minoranza e anche laddove l'opinione pubblica guarda verso orizzonti più ampi. Anche contro la volontà di Bersani è afflitto dalla sindrome dell'asso piglia tutto. Così il Pd avrà un profilo socialdemocratico, in continuità con i Ds".
 
(spk) 14 lug 2010 20:52

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