sabato 5 febbraio 2011

POL - *Bersani per il governo tecnico. I distinguo di Rutelli e Casini

Roma, 30 lug (Il Velino) - Questo pomeriggio al Quirinale con Franceschini e Finocchiaro, stasera riunione di caminetto del partito. La nascita del nuovo gruppo parlamentare “finiano”, ha portato il leader dell’opposizione Pierluigi Bersani a evocare nuovamente l'ipotesi di “una fase nuova” caratterizzata da un governo di transizione per fare le riforme. Tra queste il federalismo “che metteremo nel Progetto per l'Italia” come “uno dei punti distintivi, dirimenti”, ha spiegato Bersani. “Noi siamo federalisti – ha spiegato il segretario del Pd - a modo nostro. Se si vuole discutere sul serio, noi la piattaforma l'abbiamo. Anche sui decreti in discussione consegneremo una relazione di minoranza, nostra. Siamo assolutamente pronti a discutere, a garantire un percorso federalista e naturalmente segnato da alcuni paletti che ci stanno a cuore”. La sua giornata era iniziata con la richiesta fatta a Berlusconi di riferire in Parlamento sulla situazione della maggioranza dopo la rottura con Fini. “Il presidente del Consiglio – aveva detto Bersani - ha di fatto sfiduciato il presidente della Camera, arrogandosi di un potere che non ha, che non è suo. Perché il presidente della Camera è di tutti, anche di quelli che non l’hanno votato”. E aveva concluso avvertendo: “Non si pensi - agosto o non agosto - che si possa andare avanti a tarallucci e vino su una faccenda questo genere”. Diverse la posizione di Rutelli secondo cui “la crisi del Pdl sancisce la crisi irreversibile del bipolarismo" "Noi non siamo interessati a pasticci di corto respiro – afferma Rutelli a nome di tutto il suo gruppo - ma a far nascere un nuovo polo dopo il fallimento di questa lunga stagione che ha aggravato la crisi del paese. Per riuscire, è indispensabile la riforma elettorale, con l'eliminazione del premio di maggioranza, che inchioda la destra all'alleanza con la Lega, e la sinistra con i giustizialisti”. Casini dal canto suo vede nel neonato gruppo finiano “un interlocutore importante per il cammino futuro” ed esclude inoltre qualsiasi tipo di appoggio al governo. “Siamo – ha spiegato Casini - un partito d’opposizione. Il trasformismo parlamentare è uno dei fenomeni peggiori in politica, e per noi fare da tappabuchi sarebbe umiliante, e francamente nessuno ce lo ha chiesto". Il leader dell’Udc ha infine epresso "preoccupazione per lo scontro istituzionale in atto che non ha precedenti. Non è mai accaduto nella storia della repubblica infatti - ha proseguito - che il presidente del Consiglio chiedesse le dimissioni del presidente della Camera. E' una cosa che non va minimizzata”.
 
(spk) 30 lug 2010 20:12

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