Roma, 26 lug (Il Velino) - “Con Vendola ci conosciamo da tanti anni, abbiamo posizioni sulle quali convergiamo, altre sulle quali divergiamo”. L’autocandidatura di Vendola ha già sparigliato le carte nel Pd? Se da un lato nei giorni scorsi l’incontro tra alcuni parlamentari democratici e il leader di Sinistra e Libertà aveva irritato Bersani, oggi è l’apertura di Veltroni a destare perplessità all’interno della sua stessa corrente. "Penso che ci sia bisogno - ha poi spiegato Veltroni - più che di stare sempre chiusi in un dibattito interno insopportabile, di scegliere invece 4-5 grandi questioni di innovazione con le quali costruire un consenso di maggioranza. Perchè quello che sicuramente questo Paese in futuro dovrà avere è una maggioranza riformista”. Il senatore Giorgio Merlo, componente anch’egli della corrente “area democratica”, invece, crede che “scommettere su Vendola, per il Pd, vorrebbe dire “condannarsi pregiudizialmente al ruolo di opposizione. Un errore che una forza riformista e di governo come il Pd non può e non deve commettere”. A quanti nel Pd guardano apertamente a Vendola, Merlo inoltre ricorda che lo statuto del partito individua nel segretario il candidato premier.” Secondo Beppe Fioroni, capofila dei popolari nel Partito democratico, “con Vendola leader giocheremmo la partita della nostalgia. Per l'unità della sinistra, per il progressismo più estremo, per la gioiosa macchina da guerra del '94 guidata da Achille Occhetto". Ad agitare le acque nel Pd è anche il documento presentato dall’area liberal del Pd che fa capo ad Enzo Bianco, Sandro Gozi e Antonio Maccanico. I liberal non solo sottolineano la necessità di creare un “coordinamento delle forze progressiste a cominciare da quelle facenti capo al Partito Democratico del presidente Obama" e di abbandonare “famiglie politiche che mostrano ogni giorno di piu' le loro insufficienze', come quella dell’Internazionale socialista, ma premono anche affinchè Il Pd eviti “strumentalizzazioni facili” e smetta “di cercare le svolte politiche auspicate con leggerezza da alcuni nostri esponenti”. “Ciò che occorre - secondo i liberal - non è questo, ma un impegno politico più efficace su una posizione di obbiettività e severità, che abbia migliore efficacia politica e si fondi su maggiore capacità di documentazione"
(spk) 26 lug 2010 19:36
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