Roma, 16 ott (Velino) - Il confronto tra i tre candidati alla segreteria del Partito democratico trasmesso su Youdem si trasforma in scontro. A nove giorni dalle primarie vengono al pettine tutti i nodi ancora irrisolti, a partire non solo dal “caso Paola Binetti” o al tema delle alleanze, ma a cominciare proprio dal ruolo delle primarie stesse. Se per Ignazio Marino il “lodo Scalfari” è una soluzione che arriva in largo ritardo, per Bersani il sistema delle primarie è da ripensare, troppo barocco, ma il congresso è stato un’occasione per far dibattere oltre 450 mila iscritti. Franceschini, invece, continua a difendere la scelta delle primarie, forse confidando ancora in questo secondo turno per raggiungere la vittoria. Ritorna più volte il tema della laicità legato a quello delle alleanze e al classico ritornello del centrosinistra con o senza trattino. Le posizioni sono ormai note: Bersani è favorevole ad un’alleanza con l’Udc, ma anche con tutte le forze d’opposizione in Parlamento, Franceschini teme il ritorno di un”grande centro” che minerebbe il bipolarismo, l’unica conquista condivisa col centrodestra. Marino, “il terzo incomodo” ormai fuori dalla partita si pone come strenuo difensore della laicità, non solo si mostra contrario ad una apertura al partito di Casini, ma attacca nuovamente la compagna di partito Paola Binetti per aver votato assieme al Pdl sull’omofobia. Su quest’ultimo punto è chiara la posizione di Franceschini: la soluzione è l’espulsione, mentre Bersani ritiene che il problema risieda nella mancanza di regole certe.
E' scontro anche sul conflitto d’interressi. Continua il rimpallo di responsabilità fra i tre candidati. Bersani non esita a definire un grave errore l’aver aperto un dialogo con il premier, mentre Marino porta l’esempio degli Stati Uniti dove un premier come Berlusconi, secondo il suo giudizio, non avrebbe potuto governare e anche su questo sferra un altro attacco a Franceschini, che difende la sua gestione e ricorda che lui 12 anni fa non era neppure in Parlamento. La parola fine a questa lunga campagna elettorale, durata quasi 100 giorni, spetterà agli elettori che si recheranno nei gazebo il 25 ottobre prossimo, ma per il momento si prospetta una riapertura del “cantiere dell’Ulivo”. (spk)
tratto da www.ilvelino.it
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