mercoledì 2 febbraio 2011

POL - Partito del Sud, Amadori: Qualcuno si immolerà per Bassolino?

Roma, 13 lug (Velino) - "Dopo Loiero, anche Bassolino. Più che il partito del Sud non vorremmo fosse una sorta di discarica dove raccogliere politici falliti in cerca di poltrone insieme a megalomani e mancati ministri". Questa la dichiarazione di Maurizio Gasparri che ha creato un vespaio di polemiche tra quanti vagheggiano la nascita del Partito del Sud e i suoi oppositori. Da una parte Bassolino, Loiero, Lombardo (e anche Miccichè, sia pure su una posizione differenziata), dall'altra i due grandi partiti, Pdl e Pd che bocciano il progetto come fallimentare e controproducente. Il VELINO ha chiesto l'opinione del professor Alessandro Amadori, direttore di Coesis Research, sulle reali potenzialità del nuovo soggetto politico che potrebbe nascere. Secondo lei il nuovo Partito del Sud di cui si parla è solo un’illusione o potrebbe diventare il contraltare della Lega?
In linea di principio il Sud tende a fare scelte di voto di tipo filogovernativo quindi tende a premiare i grandi partiti nazionali che conquistano il governo. C’è un voto storicamente filogovernativo al Sud, anche se in qualche circostanza storica si è manifestato un voto di protesta, come per esempio nel caso della rivolta di Reggio Calabria. Credo che la vera funzione di questo nuovo partito, se nascerà, sia di riequilibrare il quadro politico della maggioranza e frenare le spinte centrifughe provocate dalla Lega. È anche vero che se la crisi economica dovesse amplificarsi e se la condizione del Sud dovesse ulteriormente peggiorare, un voto di protesta potrebbe manifestarsi. Può darsi che a medio termine iol partito del Sud, sempre che nasca, possa diventare un fenomeno politologico nuovo, ma io sarei più propenso ad aderire alla tesi di bilanciamento interno alla maggioranza perché il Sud almeno da 20-30 anni premia le forze governative. Il Sud ha bisogno di un voto di appoggio più che di un voto di spinta, di fuga, di contrapposizione, cosa tipica del Nord, il quale da 20 anni a questa parte manifesta spinte di innovazione e di cambiamento. Il Sud tende a votare cercando e dando appoggio. (segue)

Secondo lei il Partito del Sud non nascerebbe già morto? Non c’è il rischio, come ha sostenuto oggi Gasparri, che questo partito trasversale diventi una discarica di politici in declino? Si, è per questo che credo che sia un progetto poco vitale perché sembra più un contenitore di residualità politiche che di forze politiche. Non mi sembra che il Partito del Sud, così come è stato prospettato, abbia le potenzialità che ha avuto la Lega Nord, cioè quella di rappresentare un fenomeno emergente capace di rompere gli equilibri, anzi tende a ristabilire gli equilibri del palazzo. Al momento non sento una grande vitalità.
Qualora tale partito dovesse davvero nascere, anche in vista delle regionali del 2010, quale potrebbe essere il suo bacino elettorale?
Restiamo sempre su cifre di nicchia. Quando nascono queste formazioni è già un miracolo se su base nazionale fanno 1,5 o il 2,5 per cento se non c’è una forza sociale substante, un movimento come è successo per la Lega. Al momento non ci sono elementi che facciano pensare ad un voto di protesta che possa essere intercettato dal nascente Partito del Sud. (segue)

Ma personalità come quelle della Poli Bortone e di Lombardo sono molto forti nelle loro regioni e anche Bassolino ha ancora un suo bacino elettorale... Se si dovessero poi unire anche De Mita e Mastella cambierebbe qualcosa? Intanto io parlavo di 1,5-2,5 per cento su base nazionale e ciò significa che su base regionale il risultato può essere più positivo. C’è da tener conto però che sia a livello nazionale sia a livello regionale o provinciale, si sente spesso dire che Tizio in quanto Tizio e Caio in quanto Caio hanno un grande consenso personale. Quando poi questi personaggi escono dall’ombrello di una marca affermata questi voti così fedualmente controllati spariscono come neve al sole, come per esempio accade spessissimo nelle liste civiche. Cosa vuole che controlli Bassolino? Alle elezioni del 2010 il centrosinistra straperderà salvo miracoli. Bassolino vale una battaglia politica? Chi si dovrebbe immolare per Bassolino? Bassolino, De Mita e la Poli Bortone sono figure che hanno potere nel momento in cui sono inserite in una marca che funziona come il Pdl o l’Ulivo quando era forte. L’unico che ha un suo bacino fisso di voti è Mastella che oscillava tra lo 0,9 all’1,5 per cento. Noi pensiamo che gli elettori siano degli imbecilli, delle proprietà personali di un tizio per cui lo seguono ovunque egli vada. Se il Partito del Sud potrà avere successo non sarà per Bassolino, De Mita o la Poli Bortone, ma potrà avere successo se farà come la Lega, cioè se intercetterà i reali bisogni della popolazione, a prescindere dal capo tribù che viene messo alla guida del partito. Non è la persona che fa il voto, è l’idea che fa il voto salvo Berlusconi dove idea e persona tendono a coincidere. Solo per lui conta l’effetto personale.
 
tratto da www.ilvelino.it

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