In merito alla legge Biagi, Sacconi ha detto che “insieme alla Gelmini faremo che si integrino mondo del lavoro e mondo della scuola. Il dopo crisi va atteso lavorando, con qualsiasi lavoro. Oggi rischiamo di perdere milioni di mestieri per mancanza di professionalità e la legge Biagi serviva come canale tra mondo della scuola e mondo del lavoro. Dobbiamo costruire una transizione tra i due mondi con i contratti di apprendistato previsti dalla legge Biagi, legge che rivalutava la formazione tecnico-professionale”. Bersani ha invece spiegato che “il problema è che non riusciamo a guardare il mondo con gli occhi delle nuove generazioni. Questa società va scrostata e questo è vero anche per la mia parte e quindi merito vuol dire che si accettino criteri esterni di valutazione”. Bersani ha poi rivendicato le sue lenzuolate raccontando che “a Roma otto tassisti su dieci mi criticano, gli altri due mi dicono: ‘aò Bersà so figlio tuo’ e vedo che sono due giovani”. Mentre sulle pensioni l’ex ministro del governo Prodi ha sottolineato che “noi abbiamo scaricato troppo sulla generazione in ingresso le norme di flessibilità. Noi parliamo di sistema pensionistico ma guardiamolo in prospettiva, ma il nostro Paese funziona così: quando è messo davanti al problema se lo mangia, quando viene edulcorata ci dimentichiamo del problema”.
Sulle possibilità di un dialogo tra maggioranza e opposizione, il candidato alla segreteria del Pd ha detto: “Noi non siamo mica degli arruffapopoli, ci siamo prendere le nostre responsabilità e prendeteci sul serio quando vi diciamo che quanto fatto finora non basta. La Cgil faccia un passo avanti e le altre associazioni riprendiamo la loro autonomia”. Secondo Sacconi il problema è che i piccoli gruppi bancari si fusi in grandi gruppi bancari e si sono scollegati con il territorio e hanno frenato i giovani, mentre “il cuore pulsante di questo paese è il popolo, il vecchio pci avrebbe detto la società dei produttori” ma “esistono delle borghesie che si autodefiniscono elites e che non sono mai riusciti ad avere i voti. Mentre Berlusconi è riuscito ad ottenere il consenso del popolo, queste elites lavorano contro. E ora per le celebrazioni della storia dell’unità del Paese, queste elites stanno cercando di farla coincidere con la loro”.
Secondo Bersani “si può essere non elitari senza essere populisti, si può essere popolari. Il populista è il potente che suonava il piffero e i poveracci lo seguivano. Io non ho mai fatto proclami contro le banche ma con le lenzuolate ce le avevo dietro. Lo schema dell’attuale governo invece è: noi diamo i soldi alle banche così li danno alle imprese. Noi pensiamo che sia meglio creare un presidio pubblico con soldi pubblici perché le imprese possano spendere un bonus per ottenere un po’ di fiato. Io avrei fatto così, non l’inverso”. E ancora: “Sono per le grandi forze popolari ma facciamo cose concrete per le imprese e per i consumatori. Basta con gli annunci perché non sono sufficienti, bisogna accompagnarli con una politica industriale. Se noi lasciamo indietro le imprese perdiamo pezzettino per pezzettino la nostra base industriale, il turismo non basta”.
Bersani alla domanda sul futuro del partito ha spiegato che “una forza d’opposizione deve predisporre un’alternativa di governo. Noi stiamo discutendo e son contento anche per le discussioni presenti nel centrodestra. Un centrodestra non populista ma liberale. Io ho in mentre una soluzione popolare cioè si deve essere presenti dov’è la gente e dove sono i problemi”. Sacconi, ha spiegato che il Pdl riesce a fare una sintesi di posizioni contrastanti è insieme modernizzatore e conservatore, laico e cattolico, liberali e solidali, popolare e riformista.
Bersani sul tema dell’immigrazione non pensa che con il reato di clandestinità si sia risolto qualcosa di significativo “a regolarizzazione delle badanti è stato come la pillola del giorno dopo. Non facciamo di questo tema un tema di tipo regressivo, lo dobbiamo affrontare senza irrazionalità”. Sacconi crede che al di fuori del rispetto delle regole non ci può essere integrazione: “Non c’è una via semplice all’integrazione e dobbiamo punire chi specula su questi flussi”.
(spk) 10 set 2009 19:15
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