giovedì 3 febbraio 2011

POL-Pd, Bersani in testa ma clima rovente in attesa delle primarie

Roma, 8 ott (Velino) - Pier Luigi Bersani prevale sugli sfidanti per la segreteria del Pd in 16 regioni su 20, mentre Dario Franceschini ottiene più voti dell'ex ministro in Friuli Venezia Giulia, Sicilia, Lazio e Valle d'Aosta. Questo il risultato dei congressi di circoli. I voti validi sono stati 462.904. Per la precisione: Pier Luigi Bersani ha ottenuto 255.189 voti pari al 55 per cento; Dario Franceschini 171.041 voti pari al 37 per cento, mentre Ignazio Marino ha ricevuto 36.674 voti pari al 7,9 per cento. I votanti sono stati 466.573, ossia il 56,4 per cento degli iscritti aventi diritto. Per decretare il vincitore di questa lunga corsa verso la segreteria bisognerà aspettare le primarie del 25 ottobre dove voteranno tutti gli elettori, anche coloro non iscritti al Partito democratico. I franceschiniani puntano proprio su questo appuntamento per sovvertire i risultati delle assemblee congressuali svoltesi finora. Fassino, coordinatore della mozione Franceschini, in una recente conferenza stampa, ha fatto notare infatti che la distanza tra i due principali sfidanti, in termini di voti assoluti, è minima in molte regioni del Centro-Nord e la speranza è quella di avere una partecipazione superiore ai due milioni di votanti per l’appuntamento del 25 ottobre. Bersani, dal canto suo, invece, ritiene che i votanti delle due fasi, congresso e primarie, non siano da considerare come due entità distinte e distanti e che anche gli iscritti sono elettori. In secondo luogo i bersaniani ritengono che sia proprio l’elettorato del Pd che voterà alle primarie a chiedere a chi sarà segretario un partito fortemente organizzato e strutturato sul territorio. Oltre alla eventuale modifica dello statuto, un secondo compito per il futuro segretario del Pd sarà quello di sciogliere il nodo delle alleanze, soprattutto alla luce della sentenza di ieri. Il problema principale resta Di Pietro e i suoi continui attacchi a Napolitano. Come si fa a censurare le frasi di Berlusconi se tra i propri alleati si ha un Di Pietro che ha un atteggiamento denigratorio nei confronti della prima carica dello Stato? L’altro nodo è l’Udc. Centrosinistra con o senza trattino? I franceschiniani non si fidano di Casini, ma i bersaniani vogliono rincominciare a parlare a tutte le forze d’opposizione. Questa al momento è la situazione nell’arroventato clima pre-primarie.(spk)
tratto da www.ilvelino.it

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