Roma, 3 set (Velino) - Sembrano essere migliorate le condizioni di salute del ragazzo 24enne ricoverato all’ospedale San Gerardo di Monza per una polmonite in seguito dall’influenza A. Stando alle dichiarazioni del dottor Roberto Fumagalli, primario di anestesia e rianimazione “Un campione del paziente è risultato negativo al virus”, ma “per poter dire con sicurezza che il giovane ha sconfitto il virus abbiamo bisogno di un’altra risposta di laboratorio, che dovrebbe arrivarci domani”. E dal bollettino dell’ospedale si comunica che le condizioni del paziente sono stabili ma ancora critiche e si conferma la presenza della sovrainfezione polmonare anticipata ieri, per cui è stata iniziata la terapia specifica per il germe isolato. Ci sarebbero altre sei casi sospetti che si aggiungerebbero ai tre i pazienti che hanno contratto l’influenza A/H1N1 ricoverati all’ospedale Cotugno di Napoli: due, rispettivamente di ventitré e ventisette anni, sono in buone condizioni, ma sempre in isolamento; mentre un terzo, un cinquantenne cardiopatico e diabetico, è ancora molto grave ed è il caso che più preoccupa i medici. Il primario di Infettivologia, Francesco Faella ha infatti spiegato che la gravità delle patologie del paziente, alcune letali, destano maggiori preoccupazioni rispetto all’infezione da virus ‘A. Faella ha poi escluso che il paziente possa aver contratto in altri ospedali il virus. I medici dell’ospedale Cotugno di Napoli stanno inoltre svolgendo accertamenti su questi altri sei pazienti ricoverati per capire se abbiano contratto il virus dell’A/H1N1: al momento, però, ufficialmente “non vi sono altri casi” di ‘nuova influenza’.
“La pandemia non è grave, il virus è un mese più lento del previsto”. Con queste parole il viceministro alla Salute Ferruccio Fazio ha voluto tranquillizzare la popolazione sull’epidemia del virus H1N1 alla fine della riunione dell’Unità di crisi sull’influenza A, l’organismo che monitora l’andamento dell’epidemia a livello nazionale e internazionale. Secondo Fazio “i casi certificati di persone colpite dall’influenza A sono fino a questo momento circa duemila” e nello specifico “i due casi di Napoli non sono casi gravi”. Il viceministro ha poi spiegato che il picco del virus si verificherà tra il 18 dicembre e il 18 gennaio e si stima che colpirà presumibilmente un minimo di un milione e mezzo di persone ed un massimo di tre milioni per una quindicina di giorni di malattia. “I vaccini saranno disponibili entro il 15 novembre forse anche prima” ha aggiunto il viceministro che oltretutto non ha affatto escluso la possibilità di effettuare delle “chiusure mirate delle scuole dove si rendesse necessario”. “Stiamo preparando un piano logistico dettagliato - ha proseguito Fazio - per la distribuzione dei vaccini alle regioni. Il ministero sta valutando di posporre la vaccinazione per l’influenza stagionale perché non ci siano sovrapposizioni”. Fazio ha poi spiegato che in prospettiva c’è l’intenzione di vaccinare anche i bambini sotto i due anni mentre “i test per l’impiego del vaccino su donne in gravidanza e giovani dai due ai diciotto anni sono ancora limitati. Su questo problema abbiamo chiesto un parere al Consiglio superiore della sanità”. Per il momento potrà sottoporsi alla vaccinazione contro la nuova influenza soltanto chi fa parte delle categorie a rischio individuate dal ministero della Salute o lavora nei servizi essenziali. Fazio infine ha sottolineato che secondo le stime dell’Iss, l’Istituto superiore della sanità, il vaccino dovrebbe bloccare la pandemia entro la fine dell’aprile 2010 e ha sconsigliato “l’uso autoctono dell’antivirale”.
Diversi i temi al centro dell’incontro svoltosi al ministero del Welfare con Regioni, associazioni di pediatri, medici di base e pronto soccorso: il punto sull’ipotesi di chiusura delle scuole, l’informazione e definizione dei gruppi “primari” per la vaccinazione, il piano di comunicazione ed organizzativo-assistenziale. L’incontro è stato soprattutto l’occasione per varare il “piano pandemico” da trasmettere alle Regioni. “Il governo pagherà il vaccino dell’influenza A” e “il piano vaccinale non subirà variazioni”, mentre “i vaccini saranno disponibili entro il 15 novembre forse anche prima” ha assicurato Fazio a margine della riunione del tavolo tecnico. Per quanto riguarda la ventilata ipotesi di una chiusura delle scuole al momento non c’è “nessuna emergenza” e quindi non si parla di rinviare l’apertura delle scuole a causa della diffusione della nuova influenza. La conferma è arrivata da Giuseppe Cosentino, rappresentante del ministero dell’Istruzione al tavolo tecnico sull’influenza A. Fazio ha poi precisato che pensa “di chiudere quando ci sono tre o più casi di persone ammalate contemporaneamente. Verificheremo se si tratterà di chiudere una singola classe o tutta la scuola”. E in ogni caso alla ripresa dell’anno scolastico verrà distribuito un decalogo per mettere in guardia gli studenti dai rischi di contrarre il virus A/H1N1.
Il ministero del Welfare è convinto che entro la fine di ottobre sia possibile la conclusione della fase di sviluppo e contemporaneamente la produzione del vaccino contro l’influenza A. Fabrizio Oleari, direttore generale prevenzione e sanità del ministero della Salute, ha confermato in questi giorni che “entro il mese di ottobre saranno disponibili 48 milioni di dosi”. E quindi entro la prima metà di novembre dovrebbe iniziare la prima fase della campagna di vaccinazione contro l’influenza A/H1N1, rivolta a 8 milioni di persone, fra cui i lavoratori dei servizi essenziali. Il primo step prevede di vaccinare il 40 per cento della popolazione italiana. Poi a gennaio 2010 ci dovrebbe essere il secondo turno, con altre 16 milioni di dosi che verranno somministrate a partire dal 31 gennaio. Dagli esperti intanto arrivano rassicurazioni. “La nuova influenza non deve far paura. Fino ad oggi non ci ha riservato sorprese: il virus è sempre lo stesso e il tasso di mortalità è rimasto agli stessi bassi livelli di prima. Inoltre le autorità italiane si stanno preparando ad affrontare nel miglior modo possibile l’arrivo di una seconda ondata”. Così in un’intervista al Messaggero Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli Studi di Milano. Circa la possibilità che il virus muti, Pregliasco ricorda che “è stato pubblicato uno studio che sembra smentire l’ipotesi peggiore, quella cioè di un rimescolamento tra il virus dell’influenza pandemia con quello dell’influenza stagionale. E anche questo è molto confortante. Certo il rischio rimane”.
L’influenza A tiene in allerta l’Unione europea. I ministri della Salute dei 27 Paesi dell’Unione europea si incontreranno il prossimo 12 ottobre per fare il punto della situazione relativa alla diffusione dell’influenza A. Lo ha annunciato il ministro svedese, Maria Larsson, presidente di turno del Consiglio dei ministri della Salute. Nella riunione straordinaria del 12 ottobre saranno discusse varie tematiche, che vanno dall’accesso ai vaccini, alla vaccinazione per alcuni paesi europei meno preparati e alla solidarietà internazionale.
“La pandemia non è grave, il virus è un mese più lento del previsto”. Con queste parole il viceministro alla Salute Ferruccio Fazio ha voluto tranquillizzare la popolazione sull’epidemia del virus H1N1 alla fine della riunione dell’Unità di crisi sull’influenza A, l’organismo che monitora l’andamento dell’epidemia a livello nazionale e internazionale. Secondo Fazio “i casi certificati di persone colpite dall’influenza A sono fino a questo momento circa duemila” e nello specifico “i due casi di Napoli non sono casi gravi”. Il viceministro ha poi spiegato che il picco del virus si verificherà tra il 18 dicembre e il 18 gennaio e si stima che colpirà presumibilmente un minimo di un milione e mezzo di persone ed un massimo di tre milioni per una quindicina di giorni di malattia. “I vaccini saranno disponibili entro il 15 novembre forse anche prima” ha aggiunto il viceministro che oltretutto non ha affatto escluso la possibilità di effettuare delle “chiusure mirate delle scuole dove si rendesse necessario”. “Stiamo preparando un piano logistico dettagliato - ha proseguito Fazio - per la distribuzione dei vaccini alle regioni. Il ministero sta valutando di posporre la vaccinazione per l’influenza stagionale perché non ci siano sovrapposizioni”. Fazio ha poi spiegato che in prospettiva c’è l’intenzione di vaccinare anche i bambini sotto i due anni mentre “i test per l’impiego del vaccino su donne in gravidanza e giovani dai due ai diciotto anni sono ancora limitati. Su questo problema abbiamo chiesto un parere al Consiglio superiore della sanità”. Per il momento potrà sottoporsi alla vaccinazione contro la nuova influenza soltanto chi fa parte delle categorie a rischio individuate dal ministero della Salute o lavora nei servizi essenziali. Fazio infine ha sottolineato che secondo le stime dell’Iss, l’Istituto superiore della sanità, il vaccino dovrebbe bloccare la pandemia entro la fine dell’aprile 2010 e ha sconsigliato “l’uso autoctono dell’antivirale”.
Diversi i temi al centro dell’incontro svoltosi al ministero del Welfare con Regioni, associazioni di pediatri, medici di base e pronto soccorso: il punto sull’ipotesi di chiusura delle scuole, l’informazione e definizione dei gruppi “primari” per la vaccinazione, il piano di comunicazione ed organizzativo-assistenziale. L’incontro è stato soprattutto l’occasione per varare il “piano pandemico” da trasmettere alle Regioni. “Il governo pagherà il vaccino dell’influenza A” e “il piano vaccinale non subirà variazioni”, mentre “i vaccini saranno disponibili entro il 15 novembre forse anche prima” ha assicurato Fazio a margine della riunione del tavolo tecnico. Per quanto riguarda la ventilata ipotesi di una chiusura delle scuole al momento non c’è “nessuna emergenza” e quindi non si parla di rinviare l’apertura delle scuole a causa della diffusione della nuova influenza. La conferma è arrivata da Giuseppe Cosentino, rappresentante del ministero dell’Istruzione al tavolo tecnico sull’influenza A. Fazio ha poi precisato che pensa “di chiudere quando ci sono tre o più casi di persone ammalate contemporaneamente. Verificheremo se si tratterà di chiudere una singola classe o tutta la scuola”. E in ogni caso alla ripresa dell’anno scolastico verrà distribuito un decalogo per mettere in guardia gli studenti dai rischi di contrarre il virus A/H1N1.
Il ministero del Welfare è convinto che entro la fine di ottobre sia possibile la conclusione della fase di sviluppo e contemporaneamente la produzione del vaccino contro l’influenza A. Fabrizio Oleari, direttore generale prevenzione e sanità del ministero della Salute, ha confermato in questi giorni che “entro il mese di ottobre saranno disponibili 48 milioni di dosi”. E quindi entro la prima metà di novembre dovrebbe iniziare la prima fase della campagna di vaccinazione contro l’influenza A/H1N1, rivolta a 8 milioni di persone, fra cui i lavoratori dei servizi essenziali. Il primo step prevede di vaccinare il 40 per cento della popolazione italiana. Poi a gennaio 2010 ci dovrebbe essere il secondo turno, con altre 16 milioni di dosi che verranno somministrate a partire dal 31 gennaio. Dagli esperti intanto arrivano rassicurazioni. “La nuova influenza non deve far paura. Fino ad oggi non ci ha riservato sorprese: il virus è sempre lo stesso e il tasso di mortalità è rimasto agli stessi bassi livelli di prima. Inoltre le autorità italiane si stanno preparando ad affrontare nel miglior modo possibile l’arrivo di una seconda ondata”. Così in un’intervista al Messaggero Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli Studi di Milano. Circa la possibilità che il virus muti, Pregliasco ricorda che “è stato pubblicato uno studio che sembra smentire l’ipotesi peggiore, quella cioè di un rimescolamento tra il virus dell’influenza pandemia con quello dell’influenza stagionale. E anche questo è molto confortante. Certo il rischio rimane”.
L’influenza A tiene in allerta l’Unione europea. I ministri della Salute dei 27 Paesi dell’Unione europea si incontreranno il prossimo 12 ottobre per fare il punto della situazione relativa alla diffusione dell’influenza A. Lo ha annunciato il ministro svedese, Maria Larsson, presidente di turno del Consiglio dei ministri della Salute. Nella riunione straordinaria del 12 ottobre saranno discusse varie tematiche, che vanno dall’accesso ai vaccini, alla vaccinazione per alcuni paesi europei meno preparati e alla solidarietà internazionale.
(spk) 3 set 2009 13:12
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