mercoledì 2 febbraio 2011

POL- Il G8 al tempo della crisi...diventa G14

Roma, 7 lug (Velino) "Il G20 appare un Foro numericamente troppo esteso: con venti persone allo stesso tavolo si finisce solo per fare un giro di opinioni su posizioni precostituite. Il G14 che rappresenta l'80 per cento dell'economia mondiale è il format che vogliamo strutturare e mantenere". Così il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che da domani all’Aquila presiederà per la terza volta il summit del G8, ha anticipato il tema che i grandi della terra dovranno affrontare per superare la più grave crisi economica dal ’29. La formula del G8, nata nel 1994, è ormai diventata anacronistica, ma inizialmente questi summit erano ristretti a un numero ancora minore di Paesi industrializzati. La prima riunione si svolse nel 1975 a Parigi per superare la grave crisi economica e petrolifera, generatasi due anni prima con lo scoppio della guerra del Kippur. All’incontro parteciparono i leader dei sei Paesi più industrializzati: il presidente degli Stati Uniti Gerald Ford, il premier giapponese Takeo Miki, il cancelliere tedesco Helmut Schmidt, il premier inglese Harold Wilson, il presidente francese Valery Giscard d’Estaing e il presidente del Consiglio italiano Aldo Moro. Due anni dopo anche il Canada fu ammesso al summit, a cui fu invitata anche la Comunità Economica Europea (poi diventata Unione Europea). I temi trattati durante i primi vertici del G7 furono prevalentemente di carattere economico-finanziario. I ministri dell’Economia e delle Finanze del G7 si riuniscono ancora oggi mantenendo una propria specifica competenza nelle loro materie rispetto al G8, nato ufficialmente nel 1997, tre anni dopo la prima partecipazione della Russia al vertice di Napoli. Il G8 non ha una struttura amministrativa o un segretariato permanente e la carica di presidente non è elettiva, ma viene assunta a rotazione da ciascun Paese, che promuove i temi e le priorità da inserire in agenda. Il vertice che partirà domani è solo la parte più visibile dell’anno di presidenza del G8, ma riunioni simili si tengono nel corso dell’anno a livello ministeriale su temi specifici quali affari esteri, finanze, commercio, giustizia, sicurezza, ambiente, agricoltura, lavoro. A partire dal G8 di Genova del 2001 (anno in cui tra gli scontri perse la vita Carlo Giuliani), proprio il vertice conclusivo è stato sempre al centro delle proteste dei No global, che criticano il modello economico capitalista. In anni recenti, il vertice G8 è stato considerato dagli analisti politici a più riprese come uno spreco di soldi, una riunione in cui pochi Paesi ricchi decidono come spartirsi le risorse del mondo. In realtà le questioni affrontate ai vertici coinvolgono non solo i Paesi industrializzati ma hanno sempre più una valenza globale. E da qui nasce la proposta di Berlusconi di estendere il G8 al G5, il gruppo delle economie emergenti composto da Brasile, Cina, India, Messico e Sud Africa, più l'Egitto.
tratto da www.ilvelino.it

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