Roma, 31 lug (Velino) - Dario Franceschini e Sergio D'Antoni criticano il piano Sud di Silvio Berlusconi e non concedono dichiarazioni sull'inchiesta di Bari. "Dal governo c'è stato molto rumore per nulla", ha detto D'Antoni nel corso di una conferenza che si è tenuta questa mattina nella sede del Pd. A margine della quale D’Antoni ha confermato la fiducia del Pd nella magistratura, mentre Franceschini ha preferito non rilasciare dichiarazioni sulle indagini che riguardano il centrosinistra a Bari. In merito alle decisioni prese ieri dal governo Berlusconi, l’ex leader della Cisl ha spiegato che i fondi Fas servono appunto per le aree sottosviluppate quindi non necessariamente solo per il Sud: l’85 per cento delle risorse provenienti dai Fas sono destinate al Centro Sud e il resto al Centro Nord. Questi fondi, stando alle parole di D’Antoni, sarebbero calati da 64 a 52 miliardi e di questi 27 sono di prerogativa esclusiva delle regioni, mentre 25 sono nazionali. “Dei 25 miliardi nazionali ad oggi ne sono rimasti 2 perché – ha precisato D’Antoni - 25 sono stati usati per finanziare tutto il finanziabile: dalle cose nobili come l’Abruzzo e gli ammortizzatori sociali alle cose ignobili come le quote latte. Quindi noi siamo in presenza di uno scippo”. Il governo Berlusconi, secondo D’Antoni e Franceschini, avrebbe tradito le promesse fatte al Sud perché dall’incontro di ieri con i “siciliani ribelli” si sarebbe deciso di sbloccare soltanto 4 miliardi di quei 27 che già spettano di diritto alle regioni. “È stata fatta un’operazione di presa in giro sono stati tolti al Mezzogiorno 35 miliardi di euro. Questo è stato il ringraziamento per il voto che il Sud ha dato alla destra alle ultime elezioni. È stata annunciata una svolta per il Sud solo perché, per una lotta di potere interna al Pdl, serviva uscirne per andare in vacanza tranquilli” ha tuonato Franceschini. In merito alla proposta di istituire un ente di coordinamento per i fondi per il Mezzogiorno, il segretario del Pd ha affermato che “Si costruisce un nuovo carrozzone. Torniamo indietro di 30 anni, mentre il ponte sullo Stretto viene definanziato”. La ricetta del Pd per il Sud consiste da un lato nel dare alle Ferrovie dello Stato e all’Anas il compito di avviare i lavori per la Tav Napoli-Bari e per completare la Salerno- Reggio Calabria e dall’altro nel concedere investimenti ai giovani tramite la misura del credito d’imposta.
(spk) 31 lug 2009 15:15
tratto da www.ilvelino.it
(spk) 31 lug 2009 15:15
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