giovedì 3 febbraio 2011

POL- Pd, Penati: Sì alle primarie di coalizione

Roma, 22 set (Velino) - Filippo Penati, dal 2004 al 2009 è stato presidente della provincia di Milano, carica che ha perso al ballottaggio alle ultime amministrative di giugno. Attualmente è coordinatore della mozione Bersani.  I primi risultati relativi alle assemblee congressuali dei circoli attribuiscono a Bersani un vantaggio di venti punti percentuali. Me lo conferma?
I dati in nostro possesso ci dicono che il vantaggio si sta stabilizzando attorno a questa cifra. Personalmente le dico, inoltre, che girando per l’Italia si vede il consenso attorno a Bersani e la voglia di cambiamento.
Ma lei per cambiamento cosa intende? Un ritorno all’Unione come prefigurato da Massimo D’Alema nell’intervista rilasciata alle ‘Iene’?
Il cambiamento è relativo allo statuto, alla struttura del partito e al fatto che crediamo si debbano fare primarie di coalizione perché fin tanto che esiste un sistema bipolare ci si deve alleare con chi accetta il nostro programma, senza escludere nessuno. Non siamo contrari alle primarie e, anzi le auspichiamo sia a livello nazionale sia locale, ma non il leader del Pd non deve necessariamente essere il candidato premier. (segue)
Per quanto riguarda il congresso però la partecipazione sembra molto bassa…
Al momento siamo attorno al 40 per cento e crediamo che alla fine sul totale degli iscritti (800 mila nda) vi sarà la partecipazione di circa 350 mila iscritti. Tenga conto che agli ultimi congressi del Pds e della Margherita la partecipazione era pari al 30 per cento e al congresso della “bolognina” partecipò solo il 18 per cento.
Il senatore Marino però ha parlato di tessere gonfiate nel Sud, soprattutto in Calabria e in Campania…
Il Partito Democratico ha una sua commissione di garanzia nazionale e locale ed è irresponsabile lanciare falsi allarmismi.
Cosa pensa infine dell’ultima dichiarazione del ministro Brunetta sulla distinzione tra sinistra “buona” e sinistra “parassitaria”?
Un ministro della Pubblica amministrazione deve fare il ministro. Brunetta la smetta di fare annunci. I ministri che mi piacciono sono quelli che si rimboccano le maniche, non i fannulloni, per usare un termine tanto caro al nostro ministro. (spk)
tratto da www.ilvelino.it

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