Roma, 26 ago (Velino) - Il sovraffollamento delle carceri italiane è considerato uno dei principali problemi della giustizia italiana. I dati del dipartimento d’amministrazione penitenziaria aggiornati all’11 agosto scorso registrano 63 mila e 557 detenuti, quando la capienza regolamentare è di 43 mila e 327 posti. La capienza tollerabile è di 64 mila e 111 posti e perciò il sistema carcerario italiano si trova in una situazione limite. Il 36, 8 per cento (ben 23 mila e 423) dei reclusi in carcere sono stranieri. Le regioni col più alto tasso di stranieri in carcere sono tutte del Nord: Friuli Venezia Giulia (60,4 per cento), Veneto (58, 2 per cento) ed Emilia Romagna (51,7 per cento). Al Sud invece la presenza di reclusi stranieri non supera il 30 per cento, con un tasso minino del 13 per cento in Campania e un massimo del 27 per cento in Calabria. Al Centro, solo in Toscana la presenza straniera nelle carceri sfiora il 50 per cento, mentre nelle restanti regioni è attorno al 40 per cento. Dai dati disponibili sino al 31 dicembre 2008 si evince, invece, come la delinquenza marocchina abbia il primato rispetto a quella romena. I detenuti nordafricani sono, infatti, 4 mila 714 contro i 2 mila 670 romeni. In terza posizione, leggermente distaccati, gli albanesi a quota 2 mila 610 detenuti. Gli africani sono 11 mila e 149, mentre gli appartenenti ai Paesi dell’ex Jugoslavia sono 3 mila 639.(spk)
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