giovedì 3 febbraio 2011

POL - Pd, Ceccanti e Sassoli uniti nel no all'Udc

Roma, 19 set (Velino) - A meno di una settimana dal congresso del Partito democratico i sostenitori delle tre mozioni si mobilitano freneticamente per battere a tappeto ogni circolo. Ieri il circolo Aurelio di Roma, una ex sezione del Pci, dove ora si contano 368 iscritti, ha ospitato il senatore Stefano Ceccanti e l’eurodeputato David Sassoli, in sostegno alla candidatura di Dario Franceschini. L’incontro è stato l’occasione per discutere dai due temi che più di tutti dividono l’attuale segretario da Pierluigi Bersani, il suo principale sfidante: partito degli iscritti o partito aperto? primarie si o primarie no? Il senatore Ceccanti ha infatti spiegato che non sono in discussione né il manifesto dei valori né il codice etico, ma soltanto lo statuto, in cui le primarie sono viste come luogo di massima apertura verso l’intero elettorato di centrosinistra. L’onorevole Ceccanti ha spiegato che l’esperienza delle primarie italiane sta facendo scuola anche all’estero: “Questo sistema sarà adottato anche dal Partito socialista francese per la scelta del candidato alle presidenziali in quanto in Francia storicamente gli iscritti sono pochi e poco rappresentativi, ossia sono perlopiù gli amministratori locali e gli insegnanti”.

Secondo Ceccanti si deve però evitare le primarie di coalizione così come sono state fatte a Firenze e così come si vorrebbero fare a Napoli per ricandidare Bassolino a sindaco. “Non si deve tornare indietro con governi che durano un anno raccattando Mastella o altri per avere dieci voti in più. In questo modo si cede all’idea che i governi si fanno dopo il voto”. Per Ceccanti, infatti, se si include l’Udc in una ipotetica grande coalizione anti-Berlusconi si sarà soggetti al suo ricatto quando si tratterà di riformare la legge elettorale in quanto questa imporrà una legge che le consenta di continuare di applicare la politica dei due forni.

E anche David Sassoli, dopo aver raccontato la sua esperienza di eurodeputato, sempre sul tema dell’alleanza con l’Udc, ha sottolineato come: “scommettere sull’Udc e sul grande centro significa indebolire il Partito democratico. Si deve invece recuperare quell’elettorato che abbiamo perso per rabbia e per poca passione, ma che non è andato a rafforzare l’altra parte”.

(spk) 19 set 2009 11:56

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