04-04-2011 |
Francesco Curridori
ROMA -
L’Italia rompe gli indugi e si allinea a quanto già fatto da Parigi e dopo lunghi tentennamenti
riconosce il Consiglio nazionale transitorio,
il governo degli insorti di Bengasi. Al termine dell’incontro tenutosi stamane alla Farnesina con il rappresentante degli insorti, Franco Frattini ha annunciato che presto a Bengasi apriranno gli uffici di rappresentanza italiani. Il ministro degli Esteri italiano non ha poi escluso la possibilità di fornire armi agli insorti. Un cambio di passo che sa di tradimento se rapportato alle immagini del baciamo che il premier Silvio Berlusconi riservò al colonnello
Gheddafi. Frattini infine ha promesso un maggior impegno per quanto riguarda l’assistenza medica dei feriti e ha anticipato che vi saranno dei contatti telefonici tra Paolo Scaroni, amministratore delegato dell’Eni, e il governo di Bengasi.
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