CINA - Non solo Nord Africa e Medio Oriente. Il vento di libertà della “rivoluzione dei gelsomini” arriva fino in Cina dove il regime comunista sta attuando la più dura repressione dal 1998. Centinaia sono i militanti e gli attivisti difensori dei diritti umani arrestati o misteriosamente spariti. Tra i principali obiettivi del regime non ci sono solo i blogger e gli internauti che hanno inneggiato alle rivoluzioni arabe, ma anche gli ispiratori del movimento di piazza Tiananmen che hanno alle spalle già parecchi decenni di carcere. L’accusa per loro è di “sovversione” o “istigazione alla sovversione” e le pene possono prevedere persino l’ergastolo.